I disturbi dell’alimentazione sono caratterizzati da un comportamento disfunzionale riguardo il cibo, sia per quanto riguarda le modalità con cui il cibo viene assunto sia per quanto riguarda la quantità e la qualità del cibo: nelle persone che ne soffrono il cibo perde il suo significato di nutrimento e piacere e diventa lo strumento privilegiato per esprimere un disagio psicologico ed emotivo. Le persone con un disturbo alimentare presentano inoltre una percezione del proprio corpo alterata e una conseguente preoccupazione per il proprio peso e aspetto fisico: il rapporto con il corpo è caratterizzato da insoddisfazioni e da una mancanza di connessione con le sensazioni corporee e diventa solo un’immagine riflessa allo specchio “che non va bene” e che bisogna adeguare ad una certa idea di bellezza, di solito legata alla moda del momento e alle aspettative della società. Le persone con disturbi dell’alimentazione credono che saranno migliori se avranno il controllo assoluto sull’ingestione di cibo e sulla dimensione corporea.
Sintomi
I disturbi alimentari possono avere conseguenze psicologiche legate a problemi di autostima e, in alcuni casi, sono associati a problemi d’ansia e depressione e possono avere anche importanti conseguenze fisiche. I disturbi del comportamento alimentare più conosciuti e diagnosticati sono:
- Bulimia nervosa ove sono ricorrenti le abbuffate e conseguenti comportamenti compensatori quali il vomito autoindotto, l’uso di lassativi e diuretici e attività fisica eccessiva; le persone che ne soffrono di solito presentano forti preoccupazioni per la magrezza, un’errata percezione del proprio corpo e problemi legati all’autostima.
- Binge eating disorder (o disturbo da alimentazione incontrollata) dove sono ricorrenti le abbuffate svolte di solito di nascosto e/o in modo incontrollato; le abbuffate provocano nelle persone vergogna e senso di colpa.
- Anoressia nervosa caratterizzata da una notevole restrizione nell’assunzione di calorie; le persone che ne soffrono hanno una percezione alterata del proprio peso e dell’immagine corporea e un’intensa paura di ingrassare anche quando sono sottopeso.
I disturbi alimentari colpiscono principalmente le ragazze e le donne tra i 14 e i 30 anni e in genere iniziano nella prima adolescenza, ciononostante possono colpire chiunque, anche uomini e bambini.
Cause
Le cause dei disturbi alimentari possono essere sia socio-culturali (dovuti ai modelli estetici proposti dalla società che causano un senso di inadeguatezza) che psicologiche. Tra le cause psicologiche possono esserci traumi pregressi o abusi, problemi come il bullismo o problemi familiari, tendenza al perfezionismo e mania del controllo, disturbi depressivi e problemi di bassa autostima, situazioni di forte stress. Per superare i problemi alimentari in questi casi è necessario occuparsi anche dei traumi e degli eventi vissuti negativamente.
Disturbi alimentari e psicoterapia
La Psicoterapia Cognitiva-Comportamentale integrata con la terapia EMDR per affrontare i traumi possono essere di notevole aiuto per affrontare e risolvere questi disturbi e ripristinare (o migliorare) un sano rapporto con il cibo e il proprio corpo. Prima di iniziare un lavoro in psicoterapia occorre fare delle indagini mediche per escludere o diagnosticare cause organiche del disturbo e/o problemi fisici conseguenti all’alterato comportamento alimentare. Per risolvere il disturbo spesso è necessario il coinvolgimento delle famiglie e di figure medico-nutrizionali per la prescrizione di piani alimentari adeguati e mirati. A volte può essere indicato integrare la psicoterapia con un’adeguata farmacoterapia; nei casi più gravi può essere necessario il ricovero presso una struttura clinico-ospedaliera.